Agevolazioni

Il datore di lavoro ha diversi vantaggi se stipula un contratto di apprendistato: la normativa, infatti, prevede importanti forme di incentivi.

La legge prevede un regime contributivo agevolato per le aziende che assumono apprendisti e l’agevolazione varia sulla base del numero di dipendenti dell’azienda che stipula il contratto di apprendistato.

Per le aziende con un numero di lavoratori inferiore o pari a 9 è riconosciuto ai datori di lavoro uno sgravio contributivo del 100%, applicabile per tutta la durata del contratto di apprendistato con un limite massimo di 3 anni.

Il D.Lgs 81/2015 ha previsto, ai fini della loro qualificazione o riqualificazione, la possibilità di assumere in apprendistato persone che percepiscono un trattamento di disoccupazione (AspI, NaspI) o un’indennità di mobilità, senza limiti di età anagrafica.

La normativa di riferimento ha stabilito che i lavoratori assunti con contratto di apprendistato “sono esclusi dal computo dei limiti numerici previsti da leggi e contratti collettivi per l’applicazione di particolari normative e istituti”

La normativa di riferimento stabilisce che le spese sostenute per gli apprendisti sono escluse dalla base per il calcolo dell’IRAP (imposta regionale sulle attività produttive).

Lo sgravio contributivo a favore del datore di lavoro che ha assunto un lavoratore con contratto di apprendistato viene mantenuto per tutta la durata del rapporto.

A partire dal 1° gennaio 2017, le aziende che assumono lavoratori apprendisti di primo livello, ovvero con contratto di Apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, potranno godere di diverse agevolazioni.

Il datore di lavoro potrà godere di uno sgravio contributivo del 50%, con un tetto annuo di 3mila euro.

Per il 2018, il datore di lavoro è agevolato, per un periodo massimo di 12 mesi, con uno sgravio contributivo del 50% per la prosecuzione di un contratto di apprendistato professionalizzante.

Al datore di lavoro che assume dal 1° gennaio fino al 31 dicembre 2018 un lavoratore con contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti , è riconosciuto l’ esonero del 50% dei contributi previdenziali per 36 mesi, fino a un tetto massimo di 3.000 euro annui (ad esclusione dei contributi dovuti all’INAIL).